Il Bae è ricordato da tutte e tutti perché era una persona sempre pronta a risolvere i problemi e a scendere in strada per la difesa degli spazi e dei diritti. È con lo stesso spirito che oggi vorremmo ricordarlo lanciando, a fianco del progetto internazionale, una campagna cittadina per la riqualificazione “dal basso” di aree sportive dismesse, con l’obiettivo di rompere l’isolamento e la solitudine che questa pandemia ha accentuato, ridando allo sport uno dei suoi ruoli fondamentali, quello di aggregatore sociale, per costruire una comunità che faccia dell’uguaglianza e dell’inclusione valori di base, proprio come quelli di Francesco, per riaffermare e rilanciare un’idea di città plurale e per tutte e tutti.
La campagna “El Estadio del Bae in ogni Barrio” si propone come primo passo quello di realizzare una mappatura di tutte le strutture dismesse del territorio metropolitano; nella seconda fase sono invece previsti interventi attivi di riqualificazione dei vari spazi in disuso che appartengono di fatto alla comunità ma che giacciono in condizioni di abbandono e degrado e che spesso subiscono una gestione superficiale e miope da parte di istituzioni ed enti gestori che pregiudica di fatto l’accesso a un diritto fondamentale e importante come dovrebbe essere considerato lo sport.
Attraverso la rigenerazione urbana e la pratica sportiva vogliamo costruire anche un nuovo modo di pensare e progettare la città rispetto alla speculazione e alla messa a valore dei territori attuata tanto dai governi nazionali quanto dalle amministrazioni locali, facendo una reale battaglia contro il degrado, vale a dire contro abbandono e speculazione degli spazi pubblici. Rigenerare inoltre non significa solamente sottrarre uno spazio al degrado e all’abbandono, significa anche dare la possibilità a ragazze e ragazzi di utilizzarlo quello stesso spazio, di ritornare a praticare sport per il gusto di stare insieme, di divertirsi e di giocare. Significa dare impulso all’aggregazione giovanile dando un motivo in più per ritrovarsi, per stare insieme, per vivere e prendersi cura del proprio “barrio”.
Riteniamo importante anche l’aspetto di “cura” che porta con sé l’attività sportiva: in un periodo in cui le politiche sociali, in particolare quelle riferite all’abuso delle sostanze, sono esclusivamente di tipo punitivo/repressivo e producono come unico risultato quello di far aumentare le dipendenze, costruire pratiche di cura della salute può togliere ossigeno a questo sistema che produce morte e, al contrario, costruire buone pratiche di “riduzione del danno” che possano strappare quante più vite alle dipendenze.
Lanciamo dunque la campagna “El Estadio del Bae in ogni Barrio” perché siamo convinti che salvaguardare, potenziare o rigenerare un campetto di quartiere voglia dire prendersi cura della nostra città e della nostra comunità. Proprio come ci ha insegnato Francesco.
Hasta siempre comandante Bae

